tornò ad abbassarsi, malgrado che contemporaneamente di
minuisse il diametro, la visibilità del mare Chronio non
parve scemata. L’aumento della distanza dal centro confe
risce, dunque, invece di nuocere, all’evidenza del mar Chronio,
almeno fino ad un certo limite. È questo un fenomeno che
incontreremo presso diverse altre strisce ed è capace di for
nirci un criterio sulla loro reale costituzione.
III. - La regione Eritrea.
16. Lungo il meridiano 323°, e nel parallelo australe 27°,
sta il centro di una macchia oscura di forma ellittica, leg
germente inclinata sul parallelo, e detta Yaonis lacus, dalla
quale irradiano otto linee o strisce oscure, quattro delle
quali si svolgono verso la destra, ed abbracciano una plaga
assai estesa, racchiusa tra i paralleli 0 ° e 62° australi e i
meridiani 323° e 62°. A questa plaga, in un’epoca (1877) in
cui essa apparve tutta nereggiante, fu dato da Schiaparelli
il nome di mare Eritreo. Ma ora che la regione è assai ri
schiarata, ad eccezione di diverse strisce oscure, entro essa
serpeggianti, il nome di mare sembra debba essere limitato
alle strisce e tolto alla regione in generale: noi la diremo
quindi regione Eritrea, lasciando il nome di Mare Eritreo
a una delle dette strisce.
17. Per enumerare ordinatamente le quali, diremo che
la prima di esse, da noi chiamata Prasodes mare, corre dal
lago di Yao, in direzione dapprima poco, poi sempre più
inclinata sul meridiano, in modo da risultarne un grandioso
arco, di regolarità quasi geometrica, e rivolgente dappertutto
la sua convessità verso il sud. Il punto più australe di detto
arco ha le coordinate 30° —62°. A destra di questo culmine,
il Prasodes seguita a correre verso occidente per altri trenta
gradi di longitudine, e si abbassa contemporaneamente di
pochi gradi verso l’equatore, fino a raccordarsi, nel punto di
coordinate 65° e — 55°, coll’altra fascia oscura alla quale