46 —
lungo il termine di Tliaumasia, riproducendo in proporzioni
più modeste, l’arco del mare Prasode.
Per compiere la descrizione del continente Eritreo, quale
fu da me visto nel 1896, mi restano altre quattro strisce
oscure disposte sensibilmente lungo circoli massimi. Dal
punto ove il Prasode taglia il 350° meridiano al punto
d’incontro del mare Eritreo col meridiano 20°, corre una
striscia assai importante, PErannoboas, che separa i due
paesi chiari detti Noachide ed Argire. Dal punto, poi, ove
PErannoboas interseca l’Eritreo, altre due bande oscure si
diramano verso l’equatore. La prima di queste, chiamata
stretto di Pirra, sbocca nel golfo delle Margherite; l’altra,
detta stretto d’Ogige, corre al golfo dell’Aurora e si rac
corda col Gange. L’ultima linea da menzionarsi è il canale
Hillus, che, partendosi dal Prasode sotto la latitudine di — 40°,
corre in linea diritta verso NV, fino a raggiungere il doppio
corno d’Aryn.
18. La regione Eritrea è dunque apparsa nel 1896-97
come un vasto continente solcato da dieci mari mediterranei
o stretti. Dei punti ove due o più di questi stretti s’incon
trano, tre soli hanno mostrato un rigonfiamento capace di
farli assimilare a bacini collettori. Codeste oscurità arro
tondate furono il lago di Yaone, ove convergono nove mari,
il golfo delle Margherite, ove se ne incontrano tre, e final
mente il golfo dell’Aurora, luogo di convergenza di quattro
fasce oscure. Invece è stato pressoché insensibile il rigon
fiamento dell’Erannoboas presso la sua foce nell’Eritreo, ed
affatto geometrico il luogo d’intersezione dell’Erannoboas
col Prasode, come anche quelli dello Hillus col Prasodes,
coll’Eritreo e col mare di Deucalione.
19. Entro alla regione Eritrea si cominciò a riconoscere
qualche cosa fin dai primi di giugno 1896, quantunque il
diametro apparente di Marte non superasse ancora che
di poco i 6 ". La mattina del 4 giugno, essendo la longi
tudine del centro = 310°, il mare Prasodes mi si presentò
come un largo pennacchio piantato sul corno d’Ammone