Full text: Marte nel 1896-97

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cessò di comparire come semplice linea di demarcazione, e 
diventò una striscia oscura, leggermente arcuata verso l’estre 
mità bassa, ove s’incontrava collo stretto di Proteo e col 
Bosforo, e raccorciavasi col Gange. 
23. Anche lo stretto di Proteo ed il Bosforo sembrarono 
residui di decolorazione intervenuta nei paesi del continente 
Eritreo. Essi apparivano fino al novembre come semplici 
confini, equatoriale della terra di Proteo ed occidentale della 
terra d’Ogige, ma allorché il disco di Marte ebbe raggiunto 
il suo massimo valore, essi conservarono tale apparenza solo 
nelle posizioni oblique, mentre nelle parti centrali del disco 
vennero atteggiandosi a fasce oscure su fondo chiaro. Più 
tardi, a disco diminuito, novamente queste strisce s’allar 
garono, ed i paesi chiari interposti sembrarono offuscarsi. 
24. Fra le strisce oscure del continente Eritreo la più 
interessante per le trasformazioni cui andò soggetta, e per 
l’evidenza estrema che raggiunse, è certamente quella che 
da Schiaparelli ebbe il nome di golfo Sabeo. Così nel 1896 
come nel 1894 è stata questa una delle più caratteristiche 
formazioni. Da ambo i lati ella si lascia paesi chiari, ma il 
primo suo tratto, adiacente al meridiano 320°, non è sempre 
scevro da oscurità laterale, e questa può in certe epoche 
raggiungere tale intensità, da conferire al golfo Sabeo aspetti 
diversi da quello attribuitogli nella nostra Carta. Per non 
uscire dalle cose osservate nel 1896, dirò che la maggiore 
influenza sulla figura del Sabeo è stata esercitata dai cam 
biamenti di tono successivamente intervenuti nel cosiddetto 
Pharos. È questo un paese triangolare, giustaposto al corno 
d’Aminone dalla parte del sud, e gode della proprietà di 
essere, secondo i tempi, ora chiaro ed ora oscuro. Ne segue 
che il promontorio australe d’Aéria apparisce, in diverse 
epoche, in punti diversi. Alcune volte esso è conformato ad 
arco breve che volge la convessità a sud, appoggiandosi da 
una parte sul litorale destro della Gransirte, dall’altra sul 
golfo Sabeo. Altre volte, pur rimanendo detto arco a sus 
sistere come linea indipendente, il chiaro d’Aéria si spinge
	        
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