Full text: Marte nel 1896-97

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a una distanza di 55° dal centro. La parte più bassa del 
canale offrì lungamente difficoltà nel riconoscere dove met 
tesse capo. Sembrò qualche volta che terminasse brusca 
mente in un rigonfiamento assai sfumato, avente le coordi 
nate 300° -j- 35°, e se la cosa fu davvero così, si sarebbe 
verificata una riapparizione del Pseboas lacus, disegnato da 
Schiaparelli nella carta del 1883-84. Una tale riapparizione 
durò, in ogni modo, assai poco, giacché nell’ultima osserva 
zione del Phison, fatta il 14 febbraio, il canale apparve in 
tero dalla sua foce nel Sabeo fino alla Boreosirte. 
43. Le osservazioni dell’Eufrate vanno dal 13 agosto al 
12 febbraio. E si riassumono così: Canale visibile nella obli 
quità meglio che nella culminazione. Nella obliquità largo 
e carico, presso la culminazione rischiarato nel suo mezzo, 
e quindi apparentemente doppio. L’apparente duplicità non 
mi sembrò, per altro, estesa a tutto il canale, ma era sempre 
estremamente difficile dire dove cominciasse e dove termi 
nasse. Nell’aria tranquillissima del 12 febbraio, il diametro 
del disco trovandosi sceso a 9".9, ed essendo l’Eufrate in 
culminazione, mi parve finalmente di risolvere la questione. 
Il canale era doppio nel solo tratto interposto fra il golfo Sabeo 
e il Sitacus. Dal Sitacus all’Ismenius era semplice, pur con 
servando la stessa larghezza del tratto più alto. Il punto 
d’incontro dell’Eufrate col Sitacus era marcatissimo, non 
già perchè vi si vedesse un rigonfiamento, bensì perchè il 
tronco boreale dell’Eufrate, tutto scuro, in quel punto d’in 
contro mostrava un rinforzo di tinta. In quanto alla duplicità 
del canale Eufrate nel suo tronco più alto, essa era certa 
mente diversa dalla larga duplicità osservata dallo Schiaparelli, 
nella stessa linea al 1881-82. Le due componenti la gemi 
nazione del 1896-97 furono invece vicinissime, ed evidente 
mente altro non rappresentarono se non i bordi ben pro 
nunziati di una striscia oscura. Questa, nella distanza di 
40 o 30 gradi dal meridiano centrale, era tutta egualmente 
carica, e sembrava unica; nella culminazione se ne rischia 
rava il mezzo, e i lembi apparivano come doppia linea.
	        
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