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LE SFERE OMOCENTRICHÉ
controvoluta come prima. Infatti, se la sfera AB gira da A
verso B portando seco la DB in modo che D venga verso E,
la sfera di mezzo DE si volgerà o nel medesimo senso che AB.
0 nel senso opposto a qualsiasi velocità rispetto alla AB, ma
però sempre con periodo uguale a quello della ZH; e portando
seco questa, farà che il punto Z esca fuori dalla dirittura di A.
Ma la terza sfera rivolgendosi (da sè) in contrario, di nuovo
porterà Z sotto A, e lo stesso continuamente accadendo, tutti
1 punti della sfera ZH rimarranno sotto i medesimi punti della
sfera AB. Cosi dunque è dimostrata la proposizione per le
sfere che si aggirano intorno al medesimo asse. Lo stesso vale
però anche quando non si muovono intorno al medesimo assef 1 ).
Perchè la coincidenza dei punti sotto i medesimi punti non è
prodotta dal moversi (questi punti) sotto i medesimi paralleli,
ma dal volgersi e dall’opposto rivolgersi della sfera contenuta
(ZH) rispetto alla contenente (AB), per cui quella tanto perde
di movimento, quanto guadagnava; sia che questi opposti mo
vimenti si facciano in un circolo obliquo, oppure in un circolo
perpendicolare (all’asse intorno a cui si muove AB).
10. Di nuovo, se abbiansi due sfere omocentriche mosse
nella medesima direzione con certa velocità, e si metta che la
minore non solo si muova colla maggiore, ma sia dotata pur
di velocità propria ed uguale nel medesimo senso: il movi
mento così composto (della minore) si farà con velocità doppia.
E se la velocità (propria) della minor sfera sarà doppia, la
velocità sua composta sarà tripla, e così di seguito. Perchè se
la maggiore muoverà la minore di un quadrante, e la minore
con ugnai velocità propria procederà d’ un quadrante, questa
avrà avanzato di due quadranti; e quindi il suo moto composto
di due sarà doppio del moto dell’altra. Queste cose, dice (Sosi-
gene), stanno pel caso in cui i movimenti si facciano intorno
ai medesimi poli. Che se i poli saranno diversi, diverso sarà
pure l’effetto, a cagione dell’obliquità dell’altra sfera (rispetto
alla prima). Perchè allora le velocità non si comporranno in
questa maniera, ma, come si usa dimostrare col parallelo
gramma, produrranno un movimento secondo il diametro ( 2 ),
(’) Cioè quando l’asse della prima sfera AB è diverso dall’asse comune
intorno a cui in tempi uguali e in senso contrario si rivolgono la seconda
e la terza sfera DE, ZH.
(*) Cioè la diagonale.