116 ORIGINE DEL SISTEMA PLANETARIO ELIOCENTRICO
presente scritto: e nessuna mi pare più degna di essere esa
minata colla maggior cura possibile. Noi vediamo infatti in
Atene, intorno all’anno 830, Aristotele con Callippo e Pole-
marco ancora affaticarsi per adattare le sfere omocentriche di
Eudosso alle proprie teorie fìsiche dell’ universo. Cinquanta о
sessant’anni dopo, Aristarco di Samo proclama al mondo, come
ipotesi probabile, il sistema astronomico che poi fu detto di
Copernico! Quale fu la rapida evoluzione d’idee, che produsse
in tempo così breve così straordinario risultato? Ma vi ha di
più. Il grandioso concetto non trova terreno adatto a mettere
profonde radici; e quasi subito dopo annunziatb, scompare.
Per quali cause, ed in qual modo è ciò avvenuto? Ecco i
quesiti a cui ho voluto cercare una risposta, forse troppo
obbedendo alla mia curiosità, e forse non abbastanza tenendo
conto della mia Insufficiente preparazione filologica.
Venticinque anni fa io ebbi già occasione di trattar bre
vemente lo stesso argomento nella mia memoria Sui 'precursori
di Copernico nell’ antichità. Nell’esporre il progresso che dalle
idee di Platone e di Eudosso condusse a quelle di Aristarco'
e di Seleuco, dovetti allora aiutarmi più con caute congetture,
che con uno studio veramente accurato e completo degli ele
menti della questione. Già però fin d’allora io aveva ricono
sciuto, che la vera chiave del problema stava nell’ ipotesi degli
eccentri mobili, in quel tempo affatto negletta dagli storici
dell’astronomia; e fui condotto a congetture, che al sistema di
Copernico i Greci fossero arrivati passando per quello di Ticone.
Le presenti ricerche, assai più rigorose ed assai più complete,
hanno confermato la parte sostanziale delle mie conclusioni
d’allora, correggendole in qualche particolare.
Io le avevo presso a poco condotte a termine, quando mi
venne sott’ occhio Г opera importante di Paolo Tannery, inti
tolata Recherches sur V histoire de V astronomie ancienne, pub
blicata nel 1892 fra le memorie dell’Accademia di Bordeaux,
poi separatamente a Parigi presso Gauthier-Villars. In questo
libro, dove, accanto alla discussione di molte questioni note,
veggonsi additati ad ogni passo nuovi problemi non prima
avvertiti, e tuttavia degnissimi di attenta considerazione, il
Tannery ha toccato il presente argomento, specialmente nel
cap. NIV. Al pari di me egli ha riconosciuto l’importanza
dell’ ipotesi degli eccentri mobili, ed al pari di me dalla forza
delle cose è stato condotto a concludere, che il sistema detto