118 ORIGINE DEL SISTEMA PLANETARIO ELIOCENTRICO
passò prima a Speusippo, indi a Senocrate. Circa la struttura
dell’ universo continuavano naturalmente a prevalere in questa
scuola le idee svolte cosi splendidamente, ma anche così nebu
losamente nel Timeo; dove la Terra, sferica ed immobile nel
centro dell’universo, si supponeva circondata dalle orbite dei
sette pianeti, regolati nel loro corso e nelle loro diverse velocità
dai motori celesti, formanti parte dell’anima del mondo. Sulla
natura e forma dei loro movimenti, e sul modo di rappresentarli
geometricamente, pare si avessero idee vaghe e poco determinate.
Aristotele era allora nel maggior fervore della sua attività
speculativa. Tornato in Atene nel 335, non più come uditor
di Platone, ma come capo di scuola nuova, aveva dato allo
studio positivo della natura un’ importanza assai maggiore che
Platone non avesse fatto. Non meno persuaso che Platone della
posizione centrale e della immobilità della Terra, circa il siste
ma ed il moto dei corpi celesti preferiva, alle immagini alquanto
fantastiche dei Platonici, la forma chiara e precisa del Cosmo,
che presentava alla sua mente l’ipotesi delle sfere omocen
triche di Eudosso e dei matematici della scuola cizicena, cor
rette e completate da Callippo. Quelle ipotesi erano pure e
semplici rappresentazioni geometriche dei fenomeni; consulta
tosi con Callippo e con Polemarco discepolo di Eudosso, Ari
stotele le modificò in modo da rappresentare con esse uno
stato di cose realmente possibile in natura, traendone così un
sistema fìsico, appoggiato ad un tempo sulla speculazione filo
sofica e sulla osservazione diligente dei fenomeni (*). E tale fu
per allora la base del concetto del mondo presso i Peripatetici.
In quel medesimo tempo non era ancora intieramente
cancellato 1’ influsso, che sulle idee aveva esercitato 1’ oramai
estinta scuola pitagorica. Meno d’un secolo prima Filolao aveva
insegnato in Tebe; la sua dottrina della Terra e dell’Antiterra,
moventisi di circolazione quotidiana intorno al Fuoco centrale
dell’universo, continuava ad avere i suoi partigiani; anzi
abbiamo qualche motivo di supporre, che Platone nei suoi
ultimi anni non fosse alieno dall’associarsi al concetto filolaico,
od a qualche altro simile ( 2 ). Dopo Filolao, spinti dalla neces-
(’) Per maggiori notizie sul sistema d’Eudosso veggasi la mia memoria.
« Le sfere omocentriche di Eudosso, di Callippo e di Aristotele ».
( 2 ) Questa notizia a torto è stata revocata in dubbio da diversi eruditi,
fra altri da Augusto Bokckh ( Leber das kosmische System des Platon,