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ORIGINE DEE SISTEMA PLANETARIO ELIOCENTRICO
« cui avessero ora a correr più presto, ora ad andar più len-
« tainente, ora ad arrestarsi, come fanno i cinque pianeti nelle
« lord così dette stazioni. Nessuno infatti ammetterebbe un si-
« mite irregolar modo di camminare in una persona composta
« e di abito bene ordinato.. Spesso le.necessità della vita sono
« agli uomini causa di lentezza o di velocità; ma di tali cause
« nessuna se ne può assegnare nella natura incorruttibile degli
« astri. Onde i Pitagorici proposero la questione: in qual
« modo per mezzo di movimenti circolari ed uniformi si pos-
« sano rappresentare i fenomeni ( J ) ».
28. Un’ analoga ma non identica notizia, data in origine
da Adrastro Afrodisiense, si trova nei suoi due compilatori,
Teone Smirneo e Calcidio. Teorie dice ( 2 ): « Le varie apparenze
« dei moti planetari nascono da questo*: che i pianeti, infìssi
« come sono ciascuno in una propria sfera, e mossi da quella
« secondo certi circoli, al nostro occhio sembrano proiettarsi
« sullo Zodiaco, come fu primo ad intendere Pitagora ». —
Calcidio ( 3 ); « Videntur tainen nobis oinnes quidem planetae
« non aequali inotu, quidam tainen inordinata quoque agita-
« tione ferri. Quarn igitur causam dicemus huius erroris et
« praeitionis? Supra memoratam, a Pythagora intellectam, quod
« quuin in globis.suis consistentes ferantur, per Zodiacum ferri,
« languente visus acie, putentur ». — A questa notizia non si
potrà attribuire alcun valore storico, se non ammettendo, che
per Pitagora abbiansi da intendere quei medesimi Pitagorici,
di cui parla Gremino. E ne risulterebbe, aver questi Pitagorici
spiegato la irregolarità dei movimenti planetari per mezzo della
combinazione di due moti circolari, uno concentrico alla Terra,
l’altro avente il suo centro fuori di essa (eccentrico od epiciclo).
29. Proclo nel suo libro delle Ipotiposi si spiega anche più
chiaramente ( 4 ). Dopo aver accennato in brevi termini alla
discordanza che s’incontrava nelle ipotesi astronomiche cono
sciute al suo tempo, aggiunge che « anche agli illustri Pita-
« gorici (siccome abbiamo appreso dalla storia) piacquero le
« ipotesi degli eccentri e degli epicicli, per essere più semplici
(•) Gumini, Isagoge in Phaenomena nell’ Granologio di Petavio, edi
zione 1630, p. 3.
( 2 ) Astronomia , capo XXII, p. 212 ed. Martin.
( 3 ) Comm. in Timaeum Platonis, c. LXXVI-LXXV1I.
(b Procli, Ilypotyposes, ed. Halma, p. 70-71.