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ORIGINE DEL SISTEMA PLANETARIO ELIOCENTRICO
« torità di Nicomaco, Jamblico » ( 1 ). Anche questa notizia
sembra ben fondata; perchè il Nicomaco qui nominato appena
si può dubitare che sia il celebre matematico di Gerasa, il
quale aveva scritto un’ opera intitolata Collezione dei dogmi
pitagorici ( 2 ). Da questa, secondo quanto con molta verosimi
glianza congettura il Fabricio, 1’ avrebbe riferita Jamblico nel
libro X della sua opera Sulla dottrina pitagorica ; il qual libro X
trattava appunto delle dottrine pitagoriche utepl ocpuiQixqg rad
datpoA.OYixf )5 ( 3 ). — Adunque, secondo Nicomaco, ai Pitagorici
sarebbe dovuta la prima idea di introdurre 1’ ipotesi degli
eccentrici per spiegare le apparenze dei movimenti planetari.
Anche qui non si può intender altro che di eccentri mobili;
prima, perchè con i soli eccentri fissi senza epicicli nulla si
può spiegare delle retrogradazioni; secondo, perchè l’idea di
applicare l’eccentro fisso per soddisfare all’ineguaglianza zodia
cale dei pianeti non è anteriore ad Ipparco, siccome abbiamo
dall’autorità incontrastabile di Tolomeo (vedi sopra § 20). Non
risulta poi dalla citazione di Simplicio, se Nicomaco, attri
buendo ai Pitagorici l’invenzione dell’eccentro, escludesse ad
un tempo, che questi avessero inventato anche 1’ epiciclo. Dal
modo con cui si esprime Simplicio, una tale esclusione sembra
probabile, sebbene non possa dirsi assolutamente certa.
81. Questo insieme di testimonianze, lasciando per ora da
parte qualche contraddizione secondaria di cui non è difficile
rendersi conto in scrittori quasi tutti assai posteriori all’evento,
ci conduce con discreta concordia a cercare presso i Pitagorici
il primo concetto di rappresentare le irregolarità planetarie
sovrapponendo all’ antica rivoluzione circolare ed uniforme
intorno alla Terra, un altro moto circolare ed uniforme in
torno ad un secondo centro. La prima questione che si pre
senta è di sapere, a quali Pitagorici qui si faccia allusione. —
Su questo punto osserviamo in primo luogo, esser senz’altro
escluse da queste considerazioni le scuole dei Neopitagorici;
delle quali, secondo che espone lo Zeller ( 4 ), cominciano a
(fi Simplicio, De Coelo, ed. Heiberg, p. 507.
(-) Citata da Siriano nel Commento al XII della Metafìsica di Aristo
tele. Vedi Fabricio, Jìibl. Gr., voi. V, p. 637, Harles.
( 3 ) Poteva anche Jamblico aver riferito questa notizia nel suo Com
mento a\V Aritmetica di Nicomaco; ma ho veriticato che nè ne\V Aritmetica
di Nicomaco, nè nel Commento di Jamblico nulla si trova su tale proposito.
(fi Zeller, Die Philosophie der Griechen in ihrer gesclnchtlichen