Full text: Scritti editi (Parte 1, Tomo 2)

PRESSO I GRECI 
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eccentrici fu concepita Terso l’epoca di Filippo o di Alessandro, 
non fra gli Accademici puri, nè nel Liceo: ma fra quei pen 
satori più indipendenti, che al modo di Eraclide Politico, senza 
formare scuola a parte, eran rimasti fedeli, almeno per quanto 
concerne le cose naturali, alle idee pitagoriche, e perciò pote 
rono ancora con qualche verità esser chiamati Pitagorici, spe 
cialmente da scrittori molto posteriori. — Come si vede, questo 
modo d’ interpretazione sembra 1’ unico che permetta di dare 
un qualche senso accettabile alle notizie abbastanza concor 
danti, che sopra l’origine degli epicicli ci danno Cremino, 
Adrasto, Nicomaco e Proclo; posto almeno che si voglia (ciò 
che io credo si debba fare) attribuire alle medesime un qualche 
valore storico. 
33. Un’ altra considerazione è ancora da fare su questo 
problema. L’ invenzione degli eccentri e degli epicicli ha do 
vuto presentare due fasi, come sopra già si è notato. Da prin 
cipio essi sono stati ravvisati direttamente nel cielo, sotto 
forma di fatto tisico, cioè come circolazioni eseguite dai pianeti 
intorno al Sole qual centro. Soltanto più tardi, sia per seguire 
idee preconcette, sia per evitare difficoltà realmente esistenti 
o credute insuperabili, di quelle circolazioni si disconobbe il 
carattere tìsico; levato il Sole dal loro centro, i matematici ne 
conservarono soltanto il carattere geometrico; ed ammisero 
come possibile l’ipotesi di astri che circolano intorno a punti 
ideali, privi d’ogni naturai contrassegno. Il problema di ricer 
care l’ origine degli eccentri e degli epicicli si divide pertanto 
in due problemi distinti, secondo che si considera 1’ una o 
1’ altra delle due fasi accennate. 
Se, prendendo la cosa sotto il primo aspetto, ci domandiamo 
chi è stato il primo a veder in cielo circolare un astro, descri 
vendo un epiciclo intorno ad un altro astro, risponderemo 
subito, che fu Eraclide Politico. Egli vide Mercurio e Venere 
descrivere intorno al Sole i loro circoli, i quali, mossi col 
Sole intorno alla Terra, dovevano apparire a lui, ed appaiono 
anche a noi, sotto forma di epicicli. E se si domandi chi è 
stato il primo a veder nel corso dei pianeti superiori un cir 
colo eccentrico rispetto alla Terra, ma continuamente accen 
trato sul Sole, risponderemo essere colui, che primo arrivò a 
costituire lo schema ticonico del mondo secondo la descrizione 
data più sopra (§ 7). Questi fu forse ancora Eraclide Pontico, 
come risulterebbe da alcune considerazioni, che svolgeremo
	        
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