Full text: Scritti editi (Parte 1, Tomo 2)

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ORIGINE DEL SISTEMA PLANETARIO ELIOCENTRICO 
salvare 1’ anomalia periodica annuale del Sole, non può rag 
giungere questo effetto in alcun modo. Infatti è agevole per 
suadersi, che in tale ipotesi il periodo della restituzione d’ano 
malia, invece che d’un anno, è di soli sei mesi; che le stagioni 
non saranno già tutte disuguali fra loro, quali le avevano 
osservate Eutemone e Callippo l 1 ); iliache l’estate sarà sempre 
eguale in durata all’inverno, e l’autunno alla primavera. 
45. Per queste ragioni essendo impossibile accogliere tutte 
le idee proposte dal Martin, vediamo almeno se si possa sal 
vare. la parte accettabile delle medesime; vediamo cioè se, 
ravvisando sempre nella negl tòv ipaov avtop,odia l’irregolarità 
del corso solare scoperta da Eutemone, sia possibile conser 
vare alle parole di Eraclide Politico un senso ragionevole. 
Abbiamo mostrato che colle parole top f|Mop pévovtog Eraclide 
non ha potuto intendere altro che la quiete assoluta del Sole, 
escludendo qualsiasi specie di moto. Posta questa base incon 
cussa e supposto che nella Terra si debba ammettere, come è 
detto chiaramente, un qualche moto; questo dovrà soddisfare 
alle condizioni universalmente ammesse in tutte le ipotesi 
astronomiche dell’antichità lino a Tolomeo; cioè non potrà 
essere altro che un moto circolare uniforme, od un composto 
di moti circolari uniformi. Con un moto circolare uniforme si 
spiegherebbe il corso uniforme annuo del Sole lungo lo Zodiaco, 
quale lo ammetteva ancora Eudosso, e molto probabilmente 
anche Platone; ma nulla si spiegherebbe dell’anomalia. Dunque, 
o siamo costretti a supporre che il moto della Terra si faccia 
uniformemente sopra un circolo eccentrico rispetto al Sole, o 
dobbiamo ricorrere ad un epiciclo, adottando così una delle 
due ipotesi studiate da Ipparco; colla differenza però, che nel 
caso presente le parti sono rovesciate, il Sole essendo supposto 
fisso, e la Terra girante intorno ad esso nell’ eccentro o nel 
fi epiciclo. Ora questa che cos’ altro sarebbe se non la base 
fondamentale dell’ipotesi copernicana? La quale dunque anche 
in questo modo dovremmo trovare nelle parole di Eraclide. 
Non è tuttavia a dissimulare, che contro l’ipotesi così ottenuta, 
sorge la consueta difficoltà dì attribuire ad Eraclide il concetto 
della circolazione degli astri intorno a punti ideali; difficoltà 
fi) I particolari concernenti le durate delle stagioni secondo Eutemone 
e Callippo possono vedersi nelle mie Sfere omocentriche d' Eudosso, ecc., 
p. 83 del presente tomo.
	        
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