188
RUBRA CANICULA
che essa già esistesse nell’ antico esemplare greco, da cui l“u
tratta la versione arabica, fonte comune dei due testi usati da
Alsiìfi e da Gerardo. Ma potrebbe ancora darsi che quell’ antico
esemplare greco fosse in tutto conforme ai nostri, e che le
indicazioni del color rosso per Sirio e per Arturo fossero più
tardi soppresse nella traduzione per opera di qualche astronomo
arabo, al quale tali indicazioni han potuto sembrare già ai
suoi tempi poco conformi al vero, almeno per Sirio. Se ciò
ebbe veramente luogo, non fu certo per opera d'Alsufi; il
quale nel testo della sua Uranografia, esponendo le proprie
osservazioni sulla grandezza apparente di tutte le stelle tole
maiche. esprime per alcune il suo giudizio anche relativamente
al colore l 1 ). Ora questo giudizio non è sempre conforme a
quello dato dal Catalogo di stelle annesso all’ opera stessa, e
prova così che il testo di tale Catalogo, (per quanto concerne
i nomi e le qualificazioni delle stelle) è stato trascritto sen-
z’ altro da un esemplare più antico.
Quando si verificasse la seconda delle ipotesi qui accen
nate, ne risulterebbe soltanto, che Sirio era già bianco al
tempo di Alsufi od anzi nell’epoca alquanto anteriore (del
secolo IX probabilmente) in cui fu fatta la versione araba
dell’Almagesto, che servì di fonte ai testi usati da Alsufi e
da Gerardo. Con questo 1’ allegato cambiamento di colore non
sarebbe dimostrato impossibile, ma verrebbe limitata la sua
epoca all’ intervallo che comprende i secoli II-1X. — Il veri
ficarsi della prima ipotesi invece dimostrerebbe che già in
tempi molto antichi discordavano i codici greci dell’Almagesto
circa il colore di Sirio; con che verrebbe scemata di molto
l’autorità di ciò che a questo riguardo attestano i codici posti
a fondamento delle nostre edizioni.
2. Tolomeo stesso nella sua opera astrologica conosciuta
sotto il nome di Tetrabiblos Syntaxis, parlando degli influssi
propri alle principali stelle del cielo indica il colore di alcune
tra queste ( 2 ). Sono Aldebarano Antares e Arturo, tutte e tre
(!) Alsùlì giudica rosse le seguenti stelle: Arturo, Aldebaran, Antares,
Beteigeuze; omettendo così Polluce e Sirio. Questo dimostra, che mille
anni fa i colori »Ielle sei stelle differivano di ben poco dagli attuali.
(-) Ci. acuii Ptockm.aci Pelusiensis libri quatnor compositi Syro fruivi.
Norimbergae, 1535, pp. (i-7. L’edizione è di Gioachino Camerario. 11 con
fronto coll’ edizione di Melantone pubblicata a Basilea nel 1553 non ha
lasciato vedere alcuna diversità nelle indicazioni qui sopra riportate. Alcuni