NUOVE CONSIDERAZIONI
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In un altro testo (*) si legge: io esco fuori come il Bennu,
il dio dell’aurora. Qui troviamo una plausibile spiegazione dei
colori che gli antichi assegnavano alla Fenice: aureo, rosso,
roseo e ceruleo. Sono infatti questi i colori del cielo orientale
durante il crepuscolo mattutino. Non sembra dunque necessario
di ricorrere, per spiegarli, ad una colorazione ipotetica di
Sirio. Nei monumenti, per quanto mi è dato oggi sapere, finora
nulla si è trovato che accenni ad una connessione dell’uccello
Belimi, colla stella ISothis.
Invece si trova qualche volta messo il Bennu in relazione
col pianeta Tenere. Nelle tombe di Seti I e di Ramesse TI
questo pianeta è chiamato la stella della barca del Bennu-Osi-
ride ( 2 ). Questa barca presso gli Egiziani teneva luogo del carro,
su cui i Greci facevano viaggiare il Sole II Bennu-Osiride non
è altro che il Sole levante, e la stella che guida la sua barca
è una immagine bene appropriata di Tenere mattutina o di
Fosforo. Considerato questo fatto, sembra plausibile concludere
che, se realmente gli Egiziani conobbero qualche periodo rela
tivo alla Fenice, questo dovette esse determinato da Tenere,
anziché da Sirio.
E non potè neppure esser un periodo di grande lunghezza.
Non bisogna dimenticare che la determinazione dapprima, e
poi l’uso di periodi moltisecolari richiede come primaria ed
inevitabile condizione un computo esatto e non interrotto dei
tempi. Secondo tutte le apparenze, un tale computo agli Egi
ziani mancò affatto, e l’incertezza della loro cronologia storica
ne è la dimostrazione più evidente. Quando vediamo Manetone,
sacerdote, jerogrammate ed istorico, esser in continua contrad
dizione colla testimonianza indefettibile dei monumenti non
solo rispetto alla durata dei regni, ma anche rispetto al loro
numero e alla loro successione: quando consideriamo che gli
Egiziani non seppero mai riferire i tempi ad un èra, cioè ad
Bibl. Ardi. vol. XIV, p. 377) il quale nota esser testo antichissimo e molto
anteriore alla XII dinastia (ibid. p. 381). Il confronto colle versioni di
Brugsch ( Religion und Mythol. der alien Aegypter, pp. 21-23) e di Pun
ii ut (Le Livre des Morts, pp. 53-56) non offre differenze importanti pel
presente argomento.
(') Le Page Renouf, Proceedings of ihe Society of Biblical Arclieo-
logy, voi. VII, p. 211.
( 2 ) Brugsch, Die Aegyptologie, p. 336: lo stesso, Mémoire sur les
observations planétaires &c. p. 50.