Full text: Scritti editi (Parte 1, Tomo 2)

DI EUDOSSO, DI CALLIPPO E DI ARISTOTELE 
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glianza zodiacale dei medesimi gli rimanesse ancora ignota, 
sebbene nel suo massimo valore arrivi a circa sei gradi, così 
per l’uno come per l’altro di questi due pianeti. E dobbiamo 
pure inferire, che egli riguardasse come nulle o come trascu 
rabili le loro digressioni in latitudine. 
2. Marte. — I gravissimi errori che la teoria di Eudosso 
dimostrava per Marte, domandavano una pronta emendazione, 
e Callippo credette bastasse a ciò l’aggiungere una sola sfera 
a quelle d’Eudosso. Egli è palese, che questa addizione non 
dovea riguardare nè il moto diurno, nè il moto zodiacale, ma 
bensì il moto sinodico, pel quale le due sfere d’Eudosso erano 
affatto insufficienti a produrre alcuna retrogradazione, a meno 
di non commettere un grossolano errore sulla durata della 
rivoluzione sinodica. Ora è certissimo che, serbando il tempo 
esatto di questa rivoluzione, cioè 780 giorni, si può con tre 
sfere combinate ottenere una retrogradazione del pianeta nella 
misura voluta dalle osservazioni, e ciò in vari modi, senza, 
produrre troppo enormi digressioni in latitudine; Il più sem 
plice, e che meglio conserva i limiti naturali della latitudine, 
è il seguente (fìg. 19). Essendo AOB l’eclittica, A e B due punti 
A 
Fig. 19.
	        
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