DI EUDOSSO, DI CALLIPPO E DI ARISTOTELE
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1’ occasione di sviluppare una immensa massa di forinole trigo
nometriche, ed ha preso questo bel criterio per base dei suoi
giudizi sopra tutti gli astronomi antichi e moderni.
Vili. ULTERIORI MODIFICAZIONI FATTE
AL SISTEMA D’ EUDOSSO.
I sistemi di Eudosso e di Callippo erano, come già si è
fatto notare, semplici costruzioni geometriche ideate per sod
disfare alla domanda proposta da Platone, « con quali suppo
sizioni di movimenti regolari ed ordinati si potessero rappre
sentare le apparenze osservate nel corso dei pianeti ». Come
si producessero i movimenti di queste sfere, gli autori del
sistema non avrebbero saputo dirlo, probabilmente perchè, come
astronomi ed osservatori, essi riguardavano il problema delle
cause come fuori di loro competenza, e come appartenente
piuttosto alia fisica. C1T essi dunque siano stati gli autori delle
sfere solide di cristallo, che furono e sono tuttavia occasione
di tanti dispregiativi epifonemi, è una pura supposizione, la
quale non ha in sè il minimo fondamento storico. Eudosso e
Callippo non si occuparono neppure del problema di connettere
fra di loro i movimenti delle diverse sfere; per essi le sfere
di un pianeta formavano un sistema affatto indipendente dalle
sfere di un altro, per la semplice ragione, che a spiegare il
movimento di ciascun pianeta occorrevano ipotesi adatte spe
cialmente a quello, e indipendenti dalle ipotesi relative agli
altri pianeti.
II problema di connettere in un tutto unico e sistematico
l’intiera serie dei movimenti, rendendo le sfere inferiori dipen
denti dalle superiori, si presentò invece ad Aristotele, il quale
vedeva in una tal connessione meccanica il modo di far valere
l’idea fondamentale della sua dinamica cosmica, secondo cui
la forza motrice dell’ universo dovea esser collocata alla circon
ferenza e propagarsi fino al centro. Per tal fine egli immaginò
di collegare insieme tutte le sfere proposte da Callippo: ad
evitare però che i movimenti degli astri superiori si comuni
cassero agli inferiori, egli, dopo 1’ ultima e più interiore sfera
di ciascun pianeta, e prima della sfera più esterna del pianeta
immediatamente inferiore, intercalò un certo numero di sfere