sono date dalla tavola 2 a e sono espresse in unità della 7 a cifra
decimale.
Si potrebbe dalla (20) ricavare il valore dell’arco di meridiano
conoscendo le latitudini dei suoi estremi; però per questo caso
è meglio adoperare la formola seguente, che si deduce facilmente
dalla nota serie che esprime la lunghezza di un arco di meridiano
S=p m (cp'— <p)senl" 1 ■+(q?‘— qp) 2 -” S6 g (cos2qp OT +n(5 -7cos 8 2q>Jj j (21)
e nella quale p m indica il raggio di curvatura del meridiano alla
latitudine qp m = -, n a ~ h
a -j- b‘
Ponendo per brevità
H = M ** ae ° ‘ I " ( cos 2cp„ + n (5 - 7 cos *2<p m ))
e passando ai logaritmi si ha
log S = log (qp' — qp). p m sen 1" -f H (qp' — qp)“ 2 (22)
Il logaritmo della quantità H è dato nella stessa tavola in cui
sono log. K, log. L ed è anch’esso espresso in unità della 7 a cifra
decimale.
La formola precedente (22) è esatta fino al 5° ordine inclusivo.
2°) « = 90°
Le forinole (16), (17) quando sen 2 = 1, cos 2 = 0 diventano ri
spettivamente, limitandoci ai termini del 5° ordine inclusivamente,