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a) Si disponga il teodolite su di un basamento so
lido, poggiandone i piedi su’ suoi piattini e, disposta
la livella su i perni del cannocchiale, si cali vertical
mente, con approssimazione sommaria, l’asse generale.
b) Disposto l’asse della livella in direzione di una
delle altezze del triangolo equilatero formato dalle
tre viti d’orizzonte, con la vite corrispondente al ver
tice di quest’altezza, si centri la bolla, dopo aver
chiuso il movimento dell’alidada.
c) Si verifichi quindi se esiste il parallelismo fra l’asse
della livella c quello dei perni. Ciò si ottiene cullando
leggermente la livella intorno ai perni, su cui pog
gia co’ suoi piedini. Se nonostante questi movimenti
la bolla resta in centro, sarà soddisfatta la condizione
richiesta; mentre invece la bolla spostandosi, biso
gnerà rettificare la livella manovrando le viti laterali,
quelle cioè capaci d’imprimere all’asse suo un movi
mento in azimut. Questa correzione dovrà eseguirsi
in modo da far rotare nello stesso senso della rota
zione di verifica quella parte dell’asse della livella
verso cui s’è spostata la bolla.
d) Si verifichi e rettifichi ora l’altezza dei piedini
di appoggio.
Ciò si ottiene — a bolla centrata — invertendo i
piedi stessi sui perni di sostegno. Se dopo l’inver
sione la bolla resta in centro, la livella sarà corretta;
altrimenti si ricondurrà in centro la bolla, facendo
percorrere metà dello spostamento avvenuto con la
vite d’orizzonte, usata nel centrarla prima dell’in
versione, e l’altra metà con le viti proprie della li
vella, quelle cioè capaci d’imprimere al suo asse un
movimento in altezza.
E sottinteso che queste operazioni si ripeteranno,
finché, per tentativi successivi, non si ottenga l’im
mobilità della bolla nelle due posizioni della livella.
e) Si verifica e corregge quindi l’altezza dei cusci
netti di appoggio.