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Il rimedio dunque agli errori prodotti dalle cause
enunciate, consisterà nel moltiplicare le misurazioni
della stessa quantità angolare.
Di qui l’origine di due distinti metodi impiegati
nelle misurazioni degli angoli; il metodo della ripeti
zione o moltiplicazione cioè e quello della reiterazione.
Il primo, eh’è il più antico, consiste nel misurare n
volte un angolo aggiungendolo istrumentalmenfe a sè
stesso ed assumendo per valore definitivo l’w sima parte
dell’ultima misura.
Il secondo, eh’è più moderno, c che ripete la sua
adozione sistematica da Bessel, consiste nel misurare
un numero pari di volte lo stesso angolo su varie
regioni del cerchio graduato, dividendo queste misu
razioni in tante coppie coniugate, e spostando l’origine
rispetto allo stesso microscopio, in modo che questo,
alla fine delle misurazioni, abbia percorso una semi
circonferenza.
Le “ Istruzioni " pei lavori catastali, non impongono
l’uso sistematico dell’uno più che dell’altro metodo;
consigliano però quello della reiterazione, il quale, ai
pregi che gli son propri, consente, nei giri d’orizzonte,
una maggiore rapidità.
Esso sarà dunque il metodo da adottarsi preferi
bilmente, ricorrendo alla ripetizione in quelle parti
colari stazioni, nelle quali, non essendo libero l’ope
ratore di girare intorno allo strumento per effettuare
comodamente le letture, converrà approfitti del moto
del cerchio orizzontale, per disporsi i microscopi in
posizione comoda per leggere sul lembo.
Il metodo della reiterazione, detto anche metodo a
strati, si esegue nel modo seguente.
Disposto il teodolite col suo asse generale perfet
tamente verticale e passante pel punto di stazione,
si sceglie uno dei punti a collimare (il (piale potrebbe
anche essere un punto indipendente da quelli, fra le
cui direzioni debbonsi misurare gli angoli) quale ori-