Full text: Esposizione del metodo dei minimi quadrati

di errore possono essere infinite, e gli errori resultano dalla loro 
azione combinata; ma tutte queste cause si possono ridurre a 
due sole categorie. Le cause che nelle osservazioni di ugual 
natura producono un errore identico o dipendente da circostanze 
essenzialmente legate al risultato dell’ osservazione, si dicono 
cause costanti o regolari; ed uguale denominazione è data agli 
errori che ne dipendono. A questa categoria di errori apparten 
gono la maggior parte di quelli dipendenti da imperfetta costru 
zione degli strumenti, quelli dipendenti da un valore inesatto 
del coefficiente di refrazione, ec. ec. All’ osservatore spetta di 
ricercare accuratamente le cause costanti di errore per elimi 
narle, se è possibile, od in caso diverso apprezzarne l’ effetto per 
correggerlo sulle singole osservazioni. Per esempio, l’errore dipen 
dente dalla eccentricità della linea che unisce gli zeri dei nonii 
opposti di un circolo graduato si può elidere con la lettura dei 
due nonii ; mentre l’errore dipendente dalla flessione del can 
nocchiale, una volta determinato con apposite esperienze, si deve 
correggere sul resultato delle osservazioni. 
Invece certe cause di errore dipendono da circostanze varia 
bili ed indipendenti dal risultato che si ottiene, e danno luogo 
ad errori che vengono chiamati irregolari od accidentali. Tali 
sono la maggior parte di quelli dipendenti dalla imperfezione 
dei nostri organi, quelli provenienti da cause esterne irregolari, 
come per esempio la trepidazione dell’aria, che rende oscillante 
l’immagine degli oggetti, ec. Gli errori di tale specie non sono 
suscettibili di una determinazione numerica, sono inevitabili, e 
bisogna necessariamente tollerarli nelle osservazioni. 
Tuttavia, col moltiplicare le osservazioni e con una conve 
niente combinazione delle medesime, si può attenuare l’influenza 
degli errori accidentali. Lo scopo del presente lavoro è appunto 
quello di trattare di quest’ ultima questione. Pertanto, da ora 
in poi, non si parlerà più di errori costanti, perchè supporremo 
che le osservazioni ne sieno già state depurate. 
Si vedrà in seguito come la risoluzione del problema che ci 
occupa, si possa far dipendere da un principio unico, qualunque 
sia la specie di osservazioni che si considera. Nell’applicazione 
però si presentano tre specie distinte di osservazioni che vanno 
studiate separatamente. Infatti i problemi che si possono risol 
vere coll’osservazione rientrano in uno dei casi seguenti: 
1° L’incognita che si cerca è unica, ed è data direttamente 
dalle osservazioni ; e in tal caso queste si chiauiano immediate. 
2° Le incognite che si cercano devono ottenersi mediante
	        
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