Full text: La scultura del Cinquecento (10, Parte 2)

I3. — BARTOLOMEO AMMANNATI 391 
pilastri con altre erme a rilievo; e, nel frontispizio che s’innalza dietro 
il balcone, gli elementi michelangioleschi si fondono con le remini- 
scenze palladiane, verso cui spontaneamente si trasporta la fantasia 
pittorica del Fiorentino venuto di Venezia a Roma. Dal vuoto sotto- 
stante deriva al prospetto, con sobria eleganza adorno di svelti scudi 
e di conchiglie, un’apparenza di leggerezza irreale, fantastica ;e il con- 
trasto tra le bianche erme abbagliate dal sole e l’ombra del sotto- 
portico mossa da bagliori, ripetuto in alto tra il candore dei marmi 
lisci e l’ombra dell’arco, dei fornici laterali e le diafane penombre 
delle nicchie a raggiera, dà quasi l'illusione d’un fondo argentino 
di Paolo Veronese. 
Le erme a rilievo sui pilastri dei fondo s’affacciano tra le bianche 
erme in primo piano, in un’ombra abbagliata che infonde alle super- 
fici lustri di seta; e la stesura della bianca parete in alto, con larghe 
zone piatte di pilastii, s’apre nel mezzo, dietro l’alata curva del bal- 
cone, a una profonda risonanza di ombre. Sopra un gioco d’ombre 
e luci si basa quest’affascinante architettura-colore, ove ogni parti- 
colare concorre all’effetto voluto: le balaustre lucenti, l’orlo affilato 
del balcone, i preziosi involucri delle erme, i veli di vera seta che scen- 
don dalle teste regali in un fruscio di bianche luci tra increspature 
leggiere. In quel rivestimento di tele seriche riunite da un fil di seta 
e pieghettate, di frondi strette alla forma, di conchiglie, di volute 
e di veli, che salgon dal piedistallo piramidale al cinto e dal capo 
scendono alle spalle, la classica erma trova, per l’istinto d’eleganza 
di Bartolomeo Ammannati, addolcimento di contorni, fusione d’ele- 
menti, identità perfetta tra forma maestosa e gemmea decorazione. 1! 
I primi studi per la Villa di papa Giulio e l’idea del ninfeo risal 
gono al Vasari, ma probabilmente si deve all’Ammannati la solu- 
zione personalissima del problema di collegamento architettonico tra 
cortile e ninfeo. Con particolare amore, egli curò il portico, ov’è la sua 
firma. Quanto alle cariatidi esterne, la sua stessa espressione « ci siamo 
accomodati », va intesa nel senso di «ci siamo adattati ad eseguire » 
termini invece di colonne per utilizzare il «misto verdone» mac- 
chiato, non potendo disporre di « pietre longhe » simili a quelle delle 
preziose colonne sottostanti. L’opera dell’Ammannati, libero inter- 
’ In queste bellissime erme è tuttavia palese l’aiuto di traduttori, più o meno 
fedeli, del modello ammannatesco.
	        
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