Object: Gli architetti militari italiani nella Spagna, nel Portogallo e nelle loro colonie (Volume 3)

Pure come tecnico lavorò in quella colonia un figlio del Miche- 
Jangelo Blasco, di cui abbiamo detto poco innanzi; esso nel 1765 
veniva nominato aiutante ingegnere ed assoldato per sei anni, occu- 
pato presso il padre nella commissione della delimitazione dei 
confini e per eseguire vari rilievi specialmente sulla costa, dei quali 
si conservano i disegni nell’archivio militare di Rio de Janeiro; tra 
questi è importante la mappa dei confini tra le colonie di Spagna 
e Portogallo, che riassume tutto il lavoro compiuto e diretto dal 
padtre.'°” Inoltre si hanno le piante di varì fotti, cioè quelle del 
forte Sant’Antonio e del forte San Giuseppe, quella dell’isola di 
Anhatomerim e quelle dei forti di Santa Croce, tutte del 1766; e 
con esse sono le piante della fortezza di Nostra Signora della Conce- 
zione nella piccola isola alla Barra di sud dell’isola di Santa Cate- 
rina, il progetto del colonnello Custodio per il forte della Praia 
della Villa do Desterro; quelli del forte San Francesco e del forte 
Sant’Anna allo stretto dell’isola di Santa Caterina, tutti del 1767. 
Durante questo sviluppo di studi non si cessò di dare un con- 
veniente assetto ai presidi più interni: così il forte di Beira fu 
trasformato in opera permanente da Domenico Sambuceti genovese. 
Questo ingegnere era stato anch’esso assoldato dal Portogallo per 
la delimitazione dei confini coloniali e inviato nel 1770 in Brasile, 
dove restò per 14 anni, applicandosi ai suoi lavori con molta atti- 
vità, poichè i documenti riportano grandi elogi della sua capa- 
cità e delle sue virtù; fu promosso sergente maggiore ingegnere. 
Sembra che poi rientrasse per breve tempo nel Portogallo, ove fu 
momentaneamente incaricato di rivederei progetti di rafforzamento 
delle due fortezze di Santarem e di Almeirim, indi ritornò al Bra- 
sile, ove ebbe affidata la zona dell’estuario del Rio delle Amazzoni 
per fortificarla. Egli perciò pose la sua residenza in Parà (ora Belem) 
e compilò un progetto per la difesa di San Josè di Macapà ed uno 
per quella della città di Beira. La costruzione della prima fu fatta, 
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