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sto , eou 1311 »uovo sforzo di genio del qual®
non divide l’onore con alcuno, si sollevò al
metodo generale di rappresentare la natura
delle linee curve per mezzo di equazioni , e
distribuirle in diverse classi , in ragione dei
diversi gradi di queste equazioni : campo va
sto e fecondo die Cartesio ba aperto alla sa-
gacità di tutti i geometri . Laonde , essendo
data la legge secondo la quale una curva deve
essere descritta , si segue il suo corso nello
spa/io ; si determinano le sue tangenti , le
normali, i suoi rami finiti o infiniti, i punti
di flesso o regresso , ed in generale tutte le
affezioni che la caratterizzano - Questo meto
do riunisce sotto il medesimo punto di vista
la semplicità e la generalità. Così, per esem
pio, la medesima equazione del secondo gra
do tra 1’ ascissa e 1’ ordinata combinate con,
quantità costanti , può in generale rappresen
tare la natura delle tre sezioni coniche ; in
seguito 1 valori ed i rapporti delle quantita
costanti ristringono l’equazione ad esprime
re , ne’ casi particolari , la parabola , 1’ ellissi
o F iperbole .
Si deve ancora a Cartesio la maniera di
considerare e costruire le curve a doppia cur
vatura , con proiettarle sopra due piani per
pendicolari tra loro } su i quali esse far-