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drato del cuLo, ossia il cubo del quadrato 9
il che forma tra loro la sesta potenza . I no»
stri lettori apprezzeranno la forza di questa
congettura di Wallis.
Non conosciamo esattamente 1’ estensione
de’ progressi che gli Arabi avevano fatti nell’
Algebra; ma abbiamo qualche indizio eh’essi
erano pervenuti fino alla soluzione dell’ equa
zioni del terzo grado , ed anche di qualche
caso particolare del quarto: nel che sono an-
dati più oltre di Diofanto , che non passò il
secondo grado . Si assicura per prova , che
esiste nella biblioteca di Leiden un mano
scritto arabo intitolato: /’ Algebra delle equa
zioni cubiche, o la Risoluzione de problemi solidi.
CAPO IL
Geometrìa degli Arabi .
Si annoverano molti dotti geometri arabi.
La loro prima cura fu di tradurre le opere
elementari de’ Greci, come gli elementi d’Eu
clide , il trattato de sphaera et cjlin Irò d' Ar
chimede , gli sferici di Teodosio , il trattato
de’ triangoli sferici di Menelao, ec. Ben presto
si sollevarono alla geometria trascendente, os -
sia delle antiche curve : Lì dottrina dalie co-