Full text: Saggio sulla Storia generale della Matematiche (Tomo Secondo)

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all' ascissa verticale corrispondente. Applican 
do in seguito questo principio ad una cicloi 
de rovesciata , il cui asse è verticale, trovò che 
un corpo pesante , che parte da qualsivoglia 
luogo dell’ arco cicloidale , arriva sempre nel 
medesimo tempo al punto più Lasso , o all’ 
estremità inferiore dell’ arco . Questa notabi 
lissima proposizione rinchiude ciò che chia 
masi ordinariamente il tautocronismo della ci 
cloide : essa sola sarebbe bastata per fare la 
fortuna d’ un geometra . 
Leggi della comunicazione del molo. 
Dal moto d’ un corpo isolato , sì passò 
all’ esame de’ movimenti che più corpi si co 
municavano nell’ agire gli uni sopra gli altri, 
o colla percossa , o colf interposizione di 
leve, di corde , ec. Il più semplice dì questi 
problemi era quello d’un corpo che va a per 
cuoterne un altro in quiete , o che fugge in 
nanzi ad esso con minore velocità , o che gli 
viene incontro . Cartesio , ingannato da’ suoi 
principi metafìsici, che lo avevano condotto a 
supporre che nel mondo esiste sempre la me 
desima quantità assoluta di moto, concluse 
che la somma de’ movimenti dopo 1’ urto era 
uguale alla somma de’ movimenti avanti l’urto.
	        
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