Full text: Saggio sulla Storia generale della Matematiche (Tomo Secondo)

T artaglia, celebre matematico dì Brescia , varj 
problemi, la cui soluzione dipendeva da que 
sta formola ; e che Tartaglia meditando sopra 
questi problemi, giunse a trovarla. In un al 
tro luogo Cardano confessa che , sulle di lui 
istanti preghiere. Tartaglia gli comunicò que 
sta formola medesima , ma senza aggiungervi 
la dimostrazione ; e che avendo trovato questa 
dimostrazione coll’aiuto del suo discepolo 
Luigi Ferrari, giovane di grande penetrazio« 
ne , aveva creduto di dover dare ogni cosa 
al pubblico . Ma Tartaglia fu assai malcontento 
del modo di procedere di Cardano ; egli pre 
tese d' essere solo inventore della formola ; 
sostenne che del Fiore medesimo non la co 
nosceva , e che Cardano era reo nello stesso 
tempo d’ infedeltà e di plagio , per avere 
pubblicata una forinola che gli era stata con 
fidata sotto il sigillo del segreto, ed alla quale 
non aveva dritto alcuno . 
La risoluzione delle equazioni del quarto 
grado seguì da vicino quella delle equazioni 
del tei’zo. Sappiamo ancora da Cardano che 
Luigi Ferrari fece questa nuova scoperta . I! 
suo metodo , conosciuto presentemente da 
tutti gli analisti sono il nome di metodo ita 
liano , consisteva nel disporre i termini dell’ 
equazione di quarto grado, in modo tale che
	        
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