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obbiettivi : perciocché cadendo i raggi sopra
ima superficie sferica un po’ estesa, non vanno
già , dopo averla traversata , a raccogliersi
nel punto medesimo ; ciascun raggio lineare
Ira il suo fuoco particolare , e quanto più è
grande 1" aggregato di tutti questi fuochi, tan
to meno è distinta la visione . Ciò chiamasi
aberrazione di sfericità. Per procurarsi un’ im
magine viva e chiara , era necessario di dare
poca apertura agli obbiettivi , conservando la
forma sferica, Cartesio ed altri geometri pro
posero di abbandonare questa forma , e di
sostituirvi delle curvature ricavate dalle sezio
ni coniche, la cui proprietà era di raccogliere
tutti i raggi nel medesimo punto . Ma oltre
ché si fatti obbiettivi erano come impossibili
ad eseguirsi con una sufficiente precisione ,
non avrebbero potuto rimediare che ad una
parte del male : essi lasciavano sussistere
t aberrazione di refrangibilità , cioè a dire , la
dispersione de' raggi che proviene dalle loro
rifrazioni ineguali . Si dovette pertanto ritor
nare alla forma sferica ; ed allungando molto
i cannocchiali, si poteva dare una certa esten
sione agli obbiettivi, senza produrre una gran
de aberrazione di sfericità ; ma questo allun
gamento diminuiva il campo delia visione .
Newton aveva sospettato che fosse possibile