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folabio, per invefligar le due medie, onde
fi quadra il cubo} al fine, fe crediamo ad
iiorado 5 morì di naufragio.
93 EUR.ITO Tarentino aneli egli Pita- 393
gotico ìli ammirato, & udito in Italia da
Platone, attefe alle Matematiche, e diede
opera à queir Aritmetica la quale confide
rà le proprie paflioni de numeri, per valer-
fene fecondo il coilume Pitagorico ne Mi-
iteri della Filofofia, e della Teologia.
99 EUDOSSO da Gnido figliuolo d’un 380
Efchine, povero de beni di fortuna, itudiò
in Atene, indi pafsò nell’Egitto, ove fece
molto acquifto di feienza, fu domeitico di
Platone, & amico della dottrina Socratica}
fù grande hiftorico, e per quella cagione
fono dagl’Antichi molto allegate le cole
ine. Scriife egli delle navigazioni, e cofe
Geografiche. Affaticoffi parimente nelle
cofe di Geometrìa, e d’Aitrologia, & in
torno alla materia degl’Elementi fù il pri-
» mo, che accrefcefle la moltitudine di quei
Teoremi, che fi chiamano univerfali, &
alle tre proportipnali, aggiunfe le tre altre,
& ampliò quelle cole, che fi appartengo
no alle fettipni, le quali in quei tempi ha»
vevano havuto principio. Scriife un libro
d 5 Elementi, e s 5 affaticò nella duplatione
del cubo, e trovò Inftrumento da le due
medie. Fu Gnomonico, e trovò mia for
ma