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rio della Croce di S. Lecfredo, fù dotto
in tutte le lettere 5 ma principar opera die
de alla Mufica, Tufo della quale facilitò
grandemente havendo antiquato i caratte
ri , ò cifre eh’ erano Hate in ufo iiiiìno al
tempo fuo. Trovò 1’ ufo della mano nella
Mufica, e la diviiione delle linee, e quel
le note communi , che hoggi iì cantano
per alzar, & abballar la voce, e portarla
convenientemente. Scrifse quelli un libro
di Mulica intitolato Microìogo.
HERMANNO di natione Svevo fi
gliuolo d s Hiltruda, e Volfredo Conti di
Vetìugia efsendo dalla fua fanciullezza ri-
mafo attratto de membri fù poi cognomi
nato Contratto. Fù lludiolmimo, & ap
parò la lingua Greca, Y Arabica, e la La
tina , e dilettoli! delle cofe poetiche, e fcrif-
fe alcuni hinni, benché,fecondo quell’età,
con modo barbaro. Fù hiilorico, e Cro
ni ila. Nella Filofofia parimente fece pro
fitto, e nelle Matematiche, e nella Mu-
•fica. Scrifse quelli un libro della Mufica,
& uno del Monacordo. Fù amico di Gui
done A retino, fù buon Aritmetico, e fcrif-
fe un libro intitolato Ritmomachia, cioè
combattimento di numeri, & un’altro del
computo. Nell’ Altrologia fcrilse un vo
lume deirEcclifll, e dell’ Allrolabio fcrif*
fe quattro libri . Scrifse anco un libro del-
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