Full text: Gli architetti militari italiani nella Spagna, nel Portogallo e nelle loro colonie (Volume 3)

Superiormente alla linea vw è rappresentata la parte posteriore al torrione; una spe- 
cie di cortile cinto da muro con merli, che ha in un angolo (in e) la ““garita,, per 
la guardia e nell’angolo opposto (in a) un locale, che sull’originale porta la dicitura 
chiarissima di ““casa de lombardero y municiones,,. Su questa frase occorre fermarsi. 
Per quanto si è detto al Capo I intorno alla voce “lombardo ,,, troviamo qui la sua 
conferma nella parola ‘‘ lombardero ,, , chiaramente scritta sul disegno per indicare le 
bombarde che si conservavano in quel locale con le loro munizioni; tale voce si 
ricollega al nome di ““lombardi,, dato agli ““ingenieri,, ed artiglieri italiani. 
Sulla fronte della torre (in uno spazio trapezio ) è una scritta la quale accenna 
che ivi era una lapide con alcune indicazioni (probabilmente relative all’epoca della 
costruzione), ma la scritta è indecifrabile, perchè l’originale ivi è lacerato. La lapide 
accennava anche ad una “‘canteria,, o cava di pietra, situata nell’interno della torre. 
Sopra tale lapide era un cumulo di pietre provenienti dalla cava, contenute tra due 
muri, le quali in parte ostruivano la porta d’accesso della torre. Da questa porta verso 
l’alto si diparte una croce, che probabilmente indica i cunicoli interni della cava. Forse 
il sentimento religioso dei minatori volle porre il lavoro sotto l’alta protezione del 
simbolo della redenzione cristiana, perchè nel disegno alla croce sono aggiunti i tre 
santi chiodi. 
Questo disegno è certamente un esemplare dei più complessi del modo antico di 
rappresentare le costruzioni murarie, quando si accumulavano e alternavano indicazioni 
di elementi orizzontali e di elementi verticali sulla stessa figura, con deformazione di 
grandezze e sproporzione tra le varie parti molto rilevanti. 
91. Documenti all’archivio delle Indie di Siviglia (Leg. 33, Ramo 27, e 30). 
92. Questa istruzione conteneva principalmente le seguenti disposizioni riguardanti le 
facoltà dell’ingegnere: 
a) egli doveva tracciare i piani approvati da S. M. e tirar le corde, ponendo la mae- 
stra con l’aiuto del capo mastro e ufficiali necessarî, che tutti dovevano ubbiditrlo; 
b) restava a suo giudizio la scelta dei materiali, il luogo ove prenderli, e dove 
scaricarli e altro sempre nell’interesse primo dell’azienda reale; 
6) fissava i prezzi dei cottimi di ogni specie, delle chiodature, ferramenta e altri mate- 
riali in presenza del capitano generale dell’Avana e del governatore di Cartagena e 
altri ministri di S. Mà che fossero nei luoghi ove si facevano le fortificazioni con 
l’intervento ufficiale dell’azienda; 
d) poteva ordinare che nel pesare fossero presenti i suoi dipendenti che dovevano 
testimoniare e nessuno toccarli con le mani; 
e) scieglieva i soprastanti, ma il capitano generale fissava le loro paghe col parere 
dell’ingegnere a seconda le ore di lavoro; 
f) doveva ricevere dal capitano generale e dai governatori, dove si erigevano fab- 
briche e fortificazioni, tutto l’appoggio, stimando la sua persona come ufficiale e ser- 
vitore di S. Mà., che lo inviava per far cose importanti per il suo servizio; e lui avesse 
rispetto ai ministri del re; 
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