3. — LA PRESA E LE OPERAZIONI DI PREPARAZIONE A TERRA.
3.1 — CONDIZIONI IN CUI SI E SVOLTO L' ESPERIMENTO.
La messa a punto di tutto il dispositivo si é protratta oltre il previsto. Allor-
ché si é avuto l'aereo sul campo di Pisa, ai primi di ottobre 1950 la stagione già
avanzata ha cominciato ad essere sfavorevole. Inoltre altri piccoli lavori relativi
all' installazione sul velivolo, che furono allora ritenuti necessari, protrassero la
permanenza della missione fino verso la fine di ottobre senza che fosse stata ef-
fettuata una ripresa utile. Verso la fine di ottobre ormai pochissime probabilità
restavano per effettuare l'esperienza. Le notizie meteorologiche davano previsioni
di una progressiva chiusura del cielo. D'altra parte, le condizioni di illuminazione
del terreno si facevano sempre piü precarie, in relazione anche alla regione mon-
tuosa che si era previsto di fotografare (luce radente per molte zone e per altre
completa ombra). Anche l'altezza massima del Sole (già circa 309) nei riguardi
della triangolazione, veniva a risultare ogni giorno piü sfavorevole. Si trattava
quindi di effettuare al pi presto un tentativo o di rinunciare definitivamente.
I] 1? novembre 1950, sulla base di condizioni mediocremente favorevoli, con
tendenza al peggioramento, fu presa la decisione di far rientrare a Roma la missione
con macchina pronta a bordo in maniera da effettuare durante il volo il tentativo
di esecuzione di almeno una strisciata. In effetto le condizioni atmosferiche non peg-
giorarono cosicché l'osservatore poté eseguire la strisciata fotografica. Essa si svolge
dal fotogramma 3 al fotogramma 57 per una lunghezza di km r07 in direzione
NW - SE (vedi grafico 8) alla quota di 4000 m sul livello del mare.
3.2 — QUALITÀ DEL MATERIALE OTTENUTO.
La scarsità di luce riscontrata in qualche breve tentativo effettuato nei giorni
precedenti, aveva rivelato insufficiente esposizione del film del terreno, tanto che
le immagini si erano rilevate assai deboli nonostante il prolungato sviluppo.
Per tale ragione fu presa la decisione di togliere gli schermi gialli dagli obiet-
tivi. Ouesta condizione resasi necessaria ha contribuito a peggiorare la definizione
delle immagini già di per se non eccellenti anche con obbiettivi muniti di schermo.
É da notare che i tipi di obbiettivi grandangolari delle Officine Galileo fino
a quell'epoca erano l'Aviogon ed il « Triogon ». Mentre alle prove al banco con
targhette a forte contrasto il « Triogon » aveva manifestato un potere separatore
piü spinto, si éó.dopo potuto verificare in pratica che l'Aviogon nelle condizioni
normali di fotografie aeree (soggette spesso a debole contrasto) risultava superiore.
Gli stessi obbiettivi sono stati successivamente migliorati, specialmente nel
montaggio per cui le condizioni attuali sono molto migliori di quelle nelle quali
furono effettuati gli esperimenti.
Purtroppo pero all'epoca delle prese, sia a causa dell'abolizione dello schermo,
resa necessaria dalla carenza di luce, sia per il prolungato sviluppo, sia infine per